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Grafologie estere
Esistono diversi approcci grafologici nel mondo oltre a quello Morettiano, ognuno con le proprie specifiche caratteristiche.
Metodo Francese.
Uno dei più noti in Europa, questo metodo è stato sviluppato da Jean-Hippolyte Michon (1806-1881) e poi ampliato da Jules Crépieux-Jamin (1859 - 1940).
Michon scrive il suo “Système de graphologie: l’art de connaître les hommes d’après leur écriture”: redige un inventario distinguendo 98 gruppi di segni con 360 sfumature.
Crépieux-Jamin sistematizza e arricchisce Michon elencando nel suo ABC de la graphologie 175 specie grafiche raggruppate in 8 generi fondamentali: impostazione, dimensione, pressione, direzione, inclinazione, velocità, continuità e forma che rimangono ancora oggi i pilastri del metodo francese. Suo anche il concetto di ambiente grafico che colora il significato delle caratteristiche scrittorie rilevate, potendo ogni specie in sé avere significati a volte anche opposti, si nota qui l'influenza del pensiero della Gestalt. Concetto centrale è l'armonia della scrittura dalle quale si interpreta ogni segno. L'approccio francese sembra meno basato sull’analisi psicologica profonda rispetto a quello morettiano per concentrarsi più sugli aspetti generali della scrittura.
Metodo Tedesco.
Ludwig Klages (1872-1956) ha sviluppato un metodo che enfatizza la dinamica del movimento nella scrittura, considerandola un'espressione dell’energia vitale del soggetto. Il concetto chiave è la “forma significativa” (Gestaltung), ovvero l'idea che la scrittura rifletta le emozioni e la spontaneità della persona. In questo contesto si può individuare il livello Vitale, o Formniveau, ossia l’intensità vitale che emerge dalla scrittura, parte centrale della sua teoria. Il suo pensiero è pubblicato in “La scrittura e il carattere. Principi e elementi di grafologia”.
Robert Heiss (1903-1974), professore di psicologia e grafologia all’Università di Friburgo, riprende il concetto di ritmo e lo declina in 3 aspetti: movimento, spazio e forma: la struttura pulsionale profonda; come si colloca nello spazio fisico e sociale. come si determina.
Rudolf Pophal (1893-1966), neurologo, psichiatra allievo di Klages, elabora un sistema grafologico basato su un aspetto fisiologico: la tensione. Per lui ogni tensione muscolare è tensione psichica. Distingue due tipi di tensione orientate in senso opposto: tensione della pressione grafica e tensione di irrigidimento. la pressione estroflette la forza, l'ostacolo è esterno; l’irrigidimento la introflette, la resistenza è autoimposta. I 5 gradi di tensione di Pophal informano sull'adattamento alla realtà: dalla tensione rilasciata per mancanza di resistenza e di inibizione all'irrigidimento totale inflessibilità, sino al suo eccesso che spezza la tensione disintegrando e frammentando, sfaldando il tratto grafico con disorganizzazione grafica sinonimo di un adattamento incoerente e incontrollato. Al centro la giusta tensione sinonimo di forza ben veicolata e gestita.
Ania Teillard (1889-1978), psicoanalista e grafologa tedesca, discepola di Jung, studia con Klages, con “L’âme et l’écriture” affronta la nozione di inconscio collettivo e personale, correla la tipologia junghiana, i complessi, le nevrosi e le psicosi.
Metodo Svizzero.
Max Pulver (1889-1952) psicologo e filosofo ha elaborato un approccio psicoanalitico. in “Simbologia della scrittura” evidenszia il suo metodo basato sul valore simbolico dello spazio grafico e delle sollecitazioni a cui lo scrivente non si può sottrarre. Spazio grafico è spazio della vita interiore di relazione. Introduce il concetti junghiani di simbolo e di ambivalenza
Il rigo di base quale soglia liminale tra visibile e invisibile, conscio e inconscio, intelletto e istinto. La zona media è l'Io, la destra il tu, il padre, il futuro, la meta, a sinistra il passato, la madre, l'origine. Infine la zona di incisione sulla carta con la pressione in rilievo sul retro del foglio e viceversa i movimenti aerei.
Robert Saudek (1880-1935) cecoslovacco emigrato in Inghilterra conduce studi cinematografici sulla velocità e le leggi di motricità del gesto grafico, molto utili negli studi di grafologia giudiziaria.